Sanremo tutto l’anno: ecco cos’è successo nell’ultima puntata di AmaSanremo

Proseguiamo con la rubrica “Sanremo tutto l’anno”, parlando di quello che è successo nell'ultima puntata di AmaSanremo.

Si è conclusa giovedì scorso la corsa di Sanremo Giovani – AmaSanremo verso il Teatro del Casinò di Sanremo, che il 17 dicembre dirà l’ultima parola sulle Nuove proposte concorrenti al Festival di Sanremo 2021. Sotto la direzione di Amadeus, coadiuvato da Ema Stokholma per Radio 2, Folcast e Davide Shorty si sono accaparrati gli ultimi due pass utili, escludendo Galea e Alioth. 

Complessivamente si è trattata della competizione più serrata dell’intera rassegna, per il livello alto delle proposte musicali, tutte davvero molto apprezzabili: anche Alioth, che con la sua “Titani”, dal testo ricco di richiami epici ben notati e apprezzati da Piero Pelù in giuria, si è piazzato all’ultimo posto di serata, ha dato prova però di qualità autoriali ragguardevoli.

Il rammarico di chi scrive, oggi, è dover commentare una nuova esclusione per una concorrente molto valida: Galea, con “I nostri 20”, la caratterizzazione vocale da mezzo soprano, un’atmosfera distopica e scura generata da un’interpretazione intensa, giustamente notata in giuria da Beatrice Venezi, ha pure lei pagato il televoto, come le colleghe Ginevra e Sissi.

A svoltare col voto da casa è stato invece Davide Shorty, le cui qualità vocali sono state apprezzate da tutti in giuria, sebbene con una critica espressa da Morgan e Luca Barbarossa: quella di non aver scelto una direzione artistica chiara, mescolando confusamente registri diversi nell’interpretazione di “Regina”.

Vincitore di serata Folcast con “Scopriti”, che fa rima con “meriti”, come in effetti elencati dai giudici in studio: “voce sicura, vai dritto come una spada”, ha detto Luca Barbarossa; “questa canzone è la mia preferita di tutte queste nostre puntate”, ha aggiunto Morgan.                           .

Fuori gara, abbiamo vissuto la serata di consacrazione televisiva per Beatrice Venezi, coincisa con l’attribuzione del cerchietto rosa che, da queste parti, significa “charme da vendere”; la riabilitazione di Nova, comunque già eliminato sul campo, ma giudicato “non colpevole” per l’uso del beat di un pezzo già edito, come qui si è già raccontato la settimana scorsa; una divertentissima gag familiare di Riccardo Rossi, che ha raccontato della nonna innamorata del Drupi radiofonico, prima di averne scoperto l’immagine da Toro Seduto in occasione del Festival 1982 (ma, Riccardo… mi sarei aspettato un “fatti non foste a viver come Drupi”!); un’ospitata senza infamia e senza lode del detentore del titolo cui tutti da quelle parti ambiscono, Leo Gassmann; un commosso ricordo, familiare (con Morgan in studio) e artistico di Daria Nicolodi, attrice, musa ispiratrice e un tempo compagna di vita di Dario Argento, scomparsa poche ore prima della messa in onda della puntata.