Michele Bravi: “Non voglio più mettere perimetri alla mia creatività”

Michele Bravi in conferenza stampa regalare la sua visione dell'arte e racconta il fascino del Festival di Sanremo. Ecco cosa ha detto.

Nel pomeriggio del 3 febbraio 2022 Michele Bravi incontra i giornalisti per regalare la sua visione dell’arte e per raccontare il fascino del Festival di Sanremo. Michele è in gara con “Inverno dei fiori” brano intenso dal significato profondo e mai scontato. Ecco cosa ha raccontato Michele Bravi in conferenza stampa.

Questo è il secondo Sanremo per Bravi che ritorna sul palco dell’Ariston in gara dopo la fortunata avventura del 2005 con “Il Diario degli errori”. Ritroviamo un Michele profondamente consapevole di se stesso che vede l’arte come parte essenziale della sua anima. Inoltre il cantante ci ha rivelato i profondo significato di “Inverno dei fiori”.

“Questa canzone è nata come fosse una dichiarazione d’amore ai tempi moderni. Ho esplorato il significato della parola quotidianità che per noi in questi anni ha assunto un significato diverso. Abbiamo difficoltà a creare intrecci umani e io volevo raccontare l’empatia e la gentilezza vista come gesto di rinascita. Tutto questo l’ho voluto raccontare attraverso la metafora dei fiori invernali. I fiori invernali riescono a spezzare la neve e il freddo.”.

Spiega Michele.

L’artista ha anche raccontato una delle storie mitologiche che riguardano i fiori invernali. Il mito del Calicanto, un albero che in origine era spoglio in inverno ma che grazie ad un gesto di gentilezza verso un pettirosso ha iniziato a fiorire. Quindi la gentilezza è vista come fonte di rinascita. Un gesto gentile molto spesso nella nostra società viene dato per scontato eppure può rappresentare una vera e propria rinascita. Poi Michele Bravi si lascia andare ad un racconto più intimo che riguarda il suo modo di vivere la kermesse ligure.

“Essere a Sanremo è un grande privilegio. Da una parte è una soddisfazione personale ed è un momento di crescita professionale. Dall’altra il palco di Sanremo è un’occasione per richiedere la dignità dei lavoratori dello spettacolo. Quando salgo sul palco rappresento anche tutte le persone dietro le quinte che lavorano con me. Il primo Sanremo l’ho immagazzinato in maniera tensiva. Ora mi sono reso conto del grande privilegio e c’è troppo spazio per la gratitudine e non per la tensione. Me la sto vivendo in maniera distesa e grata”.

Prosegue l’artista.

Durante la conferenza il cantante ha parlato del suo profondo amore per l’arte e la voglia che ha di esplorarla in tutte le sue forme. Da qualche tempo Michele si è avvicinato al linguaggio cinematografico e ha firmato anche la regia del video de “Inverno dei fiori”. Il linguaggio cinematografico rappresenta per l’artista l’occasione per poter abbracciare molte teste e altre scritture.

“Il video racconta con linguaggio identitario il modo di vivere la solitudine attraverso le stagioni. La metamorfosi dei fiori è una richiesta di aiuto e l’utilizzo del colore primario è invadente tanto da coprire quasi il protagonista. Le prime volte avevo troppo pudore e avevo paura di farmi vedere, ora non più, ho tolto questa cosa. Mi immergo nella creatività. Tante volte mi sono limitato da solo, adesso mi piace pensare alla creatività come una cosa senza perimetro. Non voglio più mettere perimetri alla mia creatività. Voglio abbracciare molte arti”.

Parole di Michele Bravi.

La serata del 4 febbraio eseguirà il brano “Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi” della coppia Battisti – Mogol. Questa ha spiegato Michele Bravi è l’occasione per far cogliere alla nuova generazione la bellezza del passato ed è un modo per far riscoprire agli altri la voglia di riascoltare questi capolavori della musica italiana. Sulla questione FantaSanremo Bravi afferma scherzando che il nemico da battere ora è Aka7even che ha totalizzato più punteggio di tutti.

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“Sul palco mi piace essere presente portando la mia fragilità. Ho imparato che se voglio raccontare un’esperienza artistica completa devo anche mostrare le sbafature che non mi piacciono ma che accetto”.

Parole di Michele Bravi.