Sanremo 2019: le pagelle della quarta serata (duetti) del Festival della Canzone Italiana andata in scena in prima serata su Rai 1 venerdì 8 febbraio. Ecco i voti e i giudizi dati da Bellacanzone per questa serata.
Venerdì 8 febbraio 2019 in prima serata su Rai 1 è andata in onda la quarta puntata della sessantanovesima edizione del Festival di Sanremo con la conduzione di Claudio Baglioni, Claudio Bisio e Virginia Raffaele. Ecco le pagelle di Bellacanzone.
Indice
Le pagelle della quarta serata
Federica Carta e Shade “Senza farlo apposta” con Cristina D’Avena – Voto 9,5
Che figata!! Che tenerezza Cristina D’Avena emozionata che un po’ tremava “per la prima volta in gara”. Già è una delle canzoni che mi piacevano, così sono diventato super piccolo fan
Motta “Dov’è l’Italia” con Nada – Voto 9
Che bombazza. Nella semplicità due voci che si uniscono bene il pezzo va alla grande e carica molto.
Irama “La ragazza con il cuore di latta” con Noemi – Voto 9/10
Lo dicevo da martedì e i brividi sono arrivati con l’arrivo anche di Noemi. Il mio consiglio sarebbe stato comunque di presentarla da subito in due e ridurre un po’ il coro nel primo ritornello, per il presto perfetto. Vittoria ipotecata?
Patty Pravo con Briga “Un po’ come la vita” con Giovanni Caccamo – Voto 5,5
L’aggiunta di Caccamo non ha portato niente di diverso a mio avviso, inoltre io non ho ancora capito dopo quattro puntate il testo di questa canzone; ogni sera ne sento un pezzo nuovo. Il ritornello però è interessante.
Negrita “I ragazzi stanno bene” con Enrico Ruggeri e Roy Paci – Voto 5–
Niente, non mi colpisce anche in quest’altra versione che anzi appesantisce ancora di più (tanto che stanno pure seduti). Grazie per “l’omaggio” a “L’estate sta finendo”.
Il Volo “Musica che resta” con Alessandro Quarta – Voto 6–
Purtroppo il ritornello mi è entrato involontariamente in testa. Gli strumenti ad arco mi piacciono molto e danno quel qualcosa in più. Perché l’abbia suonato la loro bodyguard non è chiaro.
Arisa “Mi sento bene” con Tony Hadley e i Kataklò – Voto 10
Abbiamo appena visto una performance degna da Eurovision Song Contest. Peccato che non l’abbia pensata così dall’inizio e per sempre.
Mahmood “Soldi” con Guè Pequeno – Voto 8,5
E’ una delle mie preferite, ma questo duetto non ha dato niente di che in più, quindi il voto è più che altro per la canzone in sé per sé, altrimenti sarebbe stato più basso.
Ghemon “Rose viola” con Diodato e Calibro 35 – Voto 9+
Anche l’inizio dalle atmosfere western e la voce di Diodato regalano un’ulteriore veste al bel brano di Ghemon. Veste che però ha qualche problema nel look di Ghemon stesso.
Francesco Renga “Aspetto che torni” con Bungaro, Eleonora Abbagnato e Vogel – Voto 6/7
Sicuramente c’è la classe, ma il brano continua a non appassionarmi. Devo dire che però l’unione di un’altra voce a quella di Renga crea una bella atmosfera. Eleonora fa il suo molto bene.
Ultimo “I tuoi particolari” con Fabrizio Moro – Voto 8++
Cantato da Moro mi avrebbe forse colpito di più per la voce graffiata e quasi spezzata di Fabrizio, ma sinceramente non mi ha dato molto molto di più questo duetto.
Nek “Mi farò trovare pronto” con Neri Marcorè – Voto 7+
La versione acustica l’ho trovata migliore dell’originale che è un uptempo mancata. Nek canta in modo delicato e Marcoré recita, archi di sottofondo e mi hanno comprato.
BoomDaBash “Per un milione” con Rocco Hunt e i cantori di Milano – Voto 7+
Rocco riesce a far alzare tutti gli imbalsamati spettatori dell’Ariston, ma questo duetto anche con il coro dei cantori di Milano non dà nulla in più.
The Zen Circus “L’amore è una dittatura” con Brunori Sas – Voto 4,5
-Non è tra le mie canzoni preferite ma l’unica cosa che apprezzavo di questo brano ovvero l’incessante ritmo sostenuto di fondo dello xilofono con la batteria l’hanno eliminato in questo arrangiamento.
Paola Turci “L’ultimo ostacolo” con Beppe Fiorello – Voto 5/6
La volontà di sta svirgolata nel ritornello alla 4° serata risulta decisamente insopportabile definitivamente. La presenza di Beppe Fiorello non l’ho capita.
Anna Tatangelo “Le nostre anime di notte” con Syria – Voto 7,5
Più di metà degli artisti in gara dovrebbero prendere spunto dalla Tatangelo e Syria che hanno avuto un’intonazione perfetta. Il brano non è un capolavoro, ma le due voci insieme funzionano più che bene.
Ex-Otago “Solo una canzone” con Jack Savoretti – Voto 6,5
Il brano lo trovavo già piacevole prima della presenza di Jack Savoretti che, anche qui, non ha portato molto in più rispetto alla versione originale tanto da sconvolgerlo. Promossi comunque.
Enrico Nigiotti “Nonno Hollywood” con Paolo Jannacci e Massimo Ottoni – Voto 8,5
La canzone è la mia preferita. Il brano in questa versione quasi acustica è ancora più emozionante, ma la presenza dei due ospiti non dà più di tanto la differenza con altri due ospiti diversi.
Loredana Berté “Cosa vuoi da me” con Irene Grandi – Voto 10
Non ho altre parole se non: HANNO SPACCATO. Un piacere ritrovare finalmente anche Irene Grandi che mancava molto, nonostante il recente Sanremo di qualche anno fa. Perfezione.
Daniele Silvestri con Rancore “ArgentoVivo” con Manuel Agnelli – Voto 8
Non mi ricordavo la potenza vocale di Agnelli che porta un’aggiunta riuscita nella performance teatrale del brano di Silvestri. La critica sicuramente sarà indecisa tra lui e Cristicchi.
Einar “Parole nuove” con Sergio Sylvestre e Biondo – Voto 6/7
Il voto oscilla tra la bravura e la voce di Sergione che è perfetta per questo brano e il perché dell’autotune sparato a manetta di Biondo. Senza infamia e senza lode.
Simone Cristicchi “Abbi cura di me” con Ermal Meta – Voto 6,5
Il messaggio è molto bello, il testo pure, ma la domanda è perché deve essere per forza così struggente su se stessi? Non si poteva fare lo stesso con anche una ballad più che un testo poetico con un’orchestrazione?
Nino D’Angelo e Livio Cori “Un’altra luce” con i Sottotono – Voto 7–
Trovo migliore questa versione, più ritmata e giusta per quello a cui ci ha abituati Ninone in passato. Ma continua a non decollare del tutto.
Achille Lauro “Rolls Royce” con Morgan – Voto 6,5
Ammetto che l’arrangiamento della versione con Morgan ha migliorato il brano, anche se rimane ancora oscuro il fatto di come sia possibile che la Sala Stampa impazzisca letteralmente per tutto ciò.